Tanto tempo fa, sei mesi, per l’ennesima volta i giornali, le radio, le televisioni e internet non avevano fatto altro che parlare di Covid, una terribile malattia che si stava propagando in tutti gli angoli della terra.

Alcuni pensavano che fossa una punizione divina, il giusto castigo per le brutte cose, troppe, che gli esseri umani avevano fatto e continuavano a fare. Altri invece negavano addirittura che la malattia ci fosse, anzi sostenevano che fosse una invenzione dei potenti per soggiogare tutti gli abitanti della terra, anche se non riuscivano a dare una spiegazione ai tanti morti e ai contagiati che, tra l’altro, continuavano ad aumentare ogni giorno.

I più cercavano di sopravvivere, tentando di non ammalarsi.

In giro tirava una brutta aria, la gente era preoccupata, arrabbiata, molti erano senza lavoro e senza soldi. E, soprattutto, nessuno era in grado di dire se e quando la malattia sarebbe stata sconfitta. In questo panorama desolato e desolante c’era però chi era davvero felice. Antonia, questo il suo nome, viveva in un paesino sulle colline di Torino ed era contenta come non lo era mai stata prima. Aveva solo 13 anni, ma se le parlavi ti dava l’impressione di averne molti di più. Perché era così felice, vi starete chiedendo. Semplice, grazie al Covid suo padre aveva dovuto “cambiare” lavoro. Ora, a voi potrà sembrare cosa da poco, ma per Antonia invece era un vero regalo caduto dal cielo. Dovete sapere che suo padre, Claudio, faceva uno dei lavori più antichi del mondo, il ladro, con una specializzazione nei furti in appartamento. Non era poi così bravo, infatti lo avevano già beccato più di una volta. Troppo spesso infatti, nel corso delle sue visite, non invitato, nelle case altrui, Claudio tendeva a distrarsi. Anziché rubare e scappare il più in fretta possibile, notava un qualcosa che gli faceva perdere il senso del tempo. Una volta aveva trovato la raccolta di Alan Ford, un fumetto che lui amava particolarmente, e si era messo a leggere seduto sul divano del salotto. I proprietari, tornati a casa, lo avevano trovato immerso nella lettura e avevano chiamato la Polizia. Lui si era fatto arrestare senza protestare ma aveva chiesto di poter finire di leggere la storia.

Nei lunghi mesi di lockdown, quando tutti gli italiani erano stati costretti a non uscire, il papà di Antonia aveva dovuto sospendere la sua attività. D’altronde, come fare a rubare se tutti erano confinati in casa? Per cui Claudio aveva smesso di “lavorare” e aveva trascorso i suoi giorni con sua figlia e sua moglie Franca. Che felicità per Antonia, avere a disposizione i suoi genitori per così tanto tempo, tempo che lei trascorreva cercando di convincere suo papà a smettere di rubare, e a chattare con al sua migliore amica, Vanessa.

I giorni passavano, e anche se il Covid non era ancora stato debellato, il periodo di reclusione forzata era stato sospeso. Tutti potevano tornare a vivere più o meno normalmente. Il finire del lockdown però preoccupava Antonia, perché sapeva che suo padre avrebbe ricominciato a “lavorare”. Ma le sorprese non erano finite. Nel corso di una chiamata con Vanessa era venuto fuori che suo padre, Rocco, faceva il fabbro. Era bravo, ma aveva un grosso problema, con le serrature non ci sapeva proprio fare. E quello era uno dei motivi per cui più spesso veniva chiamato, aprire serrature bloccate o con le chiavi perse chissà dove. Ad Antonia si era subito accesa la lampadina. Suo padre, doveva ammetterlo, era un drago con ogni tipo di serratura, anche la più ostica.

Così, d’accordo con l’amica, Antonia aveva “casualmente” fatto chattare suo padre con Rocco. I due si erano trovati simpatici, ma soprattutto era venuto fuori sia il problema di Rocco che la maestria di Claudio, e così avevano trovato un accordo. Da allora, i due papà lavorano insieme, Claudio ha smesso di rubare, Rocco può soddisfare tutte le richieste dei suoi clienti e Antonia è sempre più felice. Grazie Covid!